Miti Mutamenti Memoria
Le Performance
Giovedì
17.10.2024
Grand Hotel Savoia
20:00 – 21:00
La Dolce Vita
La performance inaugurale riprende il mito del “Dolce Vita” – la dolce vita come archetipo e desiderio di una vita idealizzata piena di piacere, libertà e sensualità. Questo atteggiamento attraversa le generazioni fin dall’antichità ed è costantemente reinterpretato.
Per accedere alla performance è necessario portare delle prelibatezze raffinate – caviale, champagne, tartufo o altre delicatezze squisite. All’ingresso vi attenderà un portiere che deciderà se la prelibatezza portata vi aprirà le porte dell’evento.
Testo: Günter Baumann, Fotografia: Mihail Ivanov
Anette C. Halm
Domenica
20.10.2024
Durante la marcia
Il Narratore della Marcia – La voce di La Superba
Con onore e gioia, il Narratore accoglie i partecipanti e presenta loro “Zena”, la città che, come figlia del dio bifronte Giano, porta in sé sia il passato che il futuro. Genova – la città delle storie e dei miti. Durante la marcia attraverso la città, il Narratore svela un capitolo del suo patrimonio culturale e femminista, ricordando che Genova si rivela solo a coloro che le si avvicinano con rispetto e sono pronti a immergersi coraggiosamente nella sua storia.
Testo: Günter Baumann, Fotografia: Mihail Ivanov
Video: Jürgen Bubeck
Mario A. Cavallaro
Domenica
20.10.2024
San Giorgio
La Superba
Britta M. Ischka crea la figura simbolica di Genova: “La Superba”. Vestita con una magnificamente dipinta veste che racconta il passato variegato della città, guida la parata. Con la sua impressionante presenza, incarna la forza e la fragilità, il passato e il presente di questa città ricca di miti e storie.
Testo: Günter Baumann, Fotografia: Mihail Ivanov
Video: Jürgen Bubeck
Britta Ischka
Domenica
20.10.2024
Piazza de Marini
PIUMA
Vestita di nero, Andrea Isa si presenta con un passamontagna nero in Piazza de Marini e disorienta gli uomini intorno a lei con gesti deliberatamente pacifici: in silenzio, porge piume bianche come trofei ai presenti. La piuma diventa un simbolo di pace, e il gesto non aggressivo si trasforma in una vera e propria lotta per i diritti umani e delle donne. L’azione ricorda il ›Collettivo Femminista di Genova« del 1974.
Testo: Günter Baumann, Fotografia: Mihail Ivanov
Video: Jürgen Bubeck
Andrea Isa
Domenica
20.10.2024
Chiesa di San Torpete
Myth & Muse (Mito & Musa)
Ogni persona appassionata d’arte conosce »La Nascita di Venere« di Sandro Botticelli, ammira la dea raffigurata, senza rendersi conto che dietro c’era un semplice modello femminile. Sissi-Madelaine Schöllhuber rende giustizia a questa donna, Simonetta Cattaneo Vespucci, restituendole il suo ruolo di modello, posando in bikini davanti alla chiesa patronale della famiglia genovese Della Volta, San Torpete. L’idea alla base della scultura vivente è che il famoso dipinto fosse originariamente qui e che dovrebbe tornarci.
Testo: Günter Baumann, Fotografia: Mihail Ivanov
Video: Jürgen Bubeck
Sissi-Madelaine Schöllhuber
Domenica
20.10.2024
Piazza delle Erbe
Vecchina di Vico dei Librai
Le leggende italiane sono piene di poesia. Una di queste racconta della »Vecchina di Vico dei Librai«, una vecchia signora che viveva in una via di Genova piena di librerie e che ritorna ogni pochi anni come buon spirito di un tempo passato. Angela Vanini interpreta la vecchia signora, attraversando la Piazza delle Erbe con vecchi libri e chiedendo ai passanti della ›Vecchina«, mentre i libri le cadono di mano lungo il percorso.
Testo: Günter Baumann, Fotografia: Mihail Ivanov
Video: Jürgen Bubeck
Angela Vanini
Domenica
20.10.2024
Durante la marcia
Gretl
La discriminazione della donna da parte dell’uomo è sempre legata alla violenza, che culmina nei femminicidi. Questo crimine atroce ha raggiunto numeri allarmanti in Italia, Germania e Regno Unito. Katrin Kinsler non solo ricorda Giulia Cecchettin, uccisa nel 2023, ma denuncia in modo simbolico la perversione del femminicidio: invertendo il gesto di regalare fiori a una donna amata, distrugge deliberatamente uno per uno i fiori di un mazzo, fino a quando non ne rimane più nulla.
Testo: Günter Baumann, Fotografia: Mihail Ivanov
Video: Jürgen Bubeck
Katrin Kinsler
Domenica
20.10.2024
Cattedrale di San Lorenzo
In-fragilité III
Yena Kim ha iniziato la sua performance con una sola scarpa – un’inversione della fiaba in cui la scarpa simboleggia spesso l’identità e il destino della donna. Qui, però, la scarpa mancante diventa una metafora del cammino fragile e incerto di una donna che prosegue il suo percorso con determinazione e autonomia.
Il dio bifronte Giano, il cui nome ha dato alla città di Genova il concetto di “porta” (dal latino “ianua”), viene reinterpretato nella performance. Anche Genova mostra due volti: uno rivolto verso il mare, l’altro verso le montagne – una città tra tradizione e cambiamento, tra apertura e isolamento. Con la sua performance, Yena Kim celebra il dio ambivalente degli inizi e delle fini, questa volta presso il portale di San Lorenzo, dove la Madonna fu incoronata regina.
Le scarpe di vetro che Yena indossa nel suo cammino simboleggiano fragilità e forza insieme. Il cammino del femminismo è fragile, ma la sua meta è visibile. Mentre Yena cammina verso la cattedrale, il vetro potrebbe infrangersi: il dolore rappresenta la leggenda dolorosa secondo cui la Madonna – simbolo delle donne – fu abusata o oppressa, incoronata da Genova senza mai poter esprimere una propria parola.
Ad ogni passo che potrebbe infrangere il vetro sotto i suoi piedi, la performance fa riferimento alle strutture di potere, identità e genere. Invita a riflettere sul ruolo delle donne in cambiamento nel corso del tempo – un cammino di liberazione dolorosa.
Testo: Günter Baumann & Anette C. Halm, Fotografia: Mihail Ivanov
Video: Jürgen Bubeck
Yena Kim
Lunedì
21.-24.10.2024
Piazza Principe
Metamorfosi
Anette C. Halm trasforma lo stemma della città in un segnale d’allarme. La croce rossa di San Giorgio su sfondo bianco adorna la bandiera di Genova. È proprio qui che l’artista interviene. Un cerchio spruzzato sopra trasforma la croce nel simbolo della donna, il simbolo di Venere. Al cerchio viene contrapposto un pugno alzato, che rappresenta combattivamente l’uguaglianza e i diritti delle donne.
Testo: Günter Baumann, Fotografia: Mihail Ivanov
Video: Mihail Ivanov
Anette C. Halm
Con il gentile supporto del Media Art III Museum Genua (https://maiiim.it/)